Verso il futuro.
Dalla Terra come archivio ai database…

Le sfide che oggi dobbiamo affrontare, vivendo nell’Antropocene, richiedono approcci multidisciplinari e la condivisione di metodi d’analisi e di interpretazione degli eventi e delle dinamiche su scala globale, da ambiti diversi della conoscenza. Interpretare il passato per comprendere il presente e prevedere il futuro comporta la messa a sistema di conoscenze derivanti da diverse discipline, da ambiti diversi del sapere, in un’ottica olistica di visione del mondo.

Cruciale è, in tal senso, la possibilità di rendere disponibili le informazioni e i dati in esse contenuti a platee diverse, capaci di leggerli attraverso punti di vista differenti. Una soluzione possibile è l’adesione alla piattaforma e alla metodologia certificata dall’USGS (United States Geological Survey), dedicata alla sistematizzazione delle collezioni (https://pubs.er.usgs.gov/publication/cir1410).

Tale metodologia è applicata ad ogni tipo di collezione, e segue standard internazionali relativamente alla organizzazione e alla gestione dei dati ad esse riconducibili, siano essi di natura storica, ovvero di squisita pertinenza naturalistica.

In questo contesto, il sistema Terra è, nella sua interezza, un archivio.

Gli archivi sedimentari

Nel Progetto “La memoria del lago rosso- Fonti per la ricerca sul lago di Tovel e gli ecosistemi alpini”, oltre allo studio e censimento delle fonti archivistiche e sedimentarie sul lago di Tovel, si è tentato di individuare una definizione di archivio dei campioni di sedimento (chiamato anche cores repository, caroteca, corototeca, archivio tecnico) a tal proposito si è avanzata una prima considerazione a proposito della applicabilità alla gestione di queste collezioni dei principi dell’archivistica, più in generale del ciclo di vita “classico” degli archivi (corrente, deposito, storico).

Un core repository è quel luogo fisico dove sono conservati i campioni di sedimento. Una struttura atta alla gestione a lungo termine delle collezioni fisiche, della descrizione dei campioni, attraverso un set di metadati minimo che permetta l’identificazione univoca del singolo elemento ai fini di facilitare ulteriori indagini scientifiche.

Sono state individuate, soprattutto in ambito internazionale, buone pratiche in merito alla gestione di collezioni di sedimento, di particolare interesse il Piano di gestione delle collezioni dell’United States Geological Survey degli Stati Uniti.

Fig. 1 GCMS Diagramma del processo di catalogazione dei campioni, da: https://pubs.er.usgs.gov/publication/cir1410

Fig. 2 Carototeca (core repository) del CNR-ISMAR (Bologna). Foto di  Roberta Piscia.

Fig. 3 Campioni di carote di sedimento del Woods Hole Coastal and Marine Science Center’s Samples Repository (WHCMSC).

A seguire si propone un esempio di gestione e valorizzazione dei dati di queste collezioni relativo alle carote del Lago di Tovel presenti presso IRSA, Verbania.

I Database

Nelle geoscienze quella di considerare la Terra stessa come un archivio è una lunga tradizione… Già nel 1766, il chimico Torbern Olof Bergman descrisse i fossili come “medaglioni di una specie … sulla superficie terrestre originaria, i cui strati sono archivi più antichi di tutti gli annali [umani], e che opportunamente studiati forniscono molta luce sulla storia naturale di questa nostra dimora”. 

Nel corso del tempo, questa metafora si è moltiplicata per strati di astrazione. Prima c’era la Terra come archivio; poi i reperti fossili e le collezioni di campioni, le rappresentazioni visive di quelle collezioni, i cataloghi testuali e, infine, i database. 

Allo stesso modo il mondo degli archivi potrebbe ampliare i propri confini facendo anche riferimento a quanto affermava la bibliotecaria Suzanne Briet (Parigi 1894, Boulogne – sur–la–mer 1989), “Le fotografie e i cataloghi di stelle, le pietre in un museo di mineralogia e gli animali che vengono catalogati e mostrati in uno zoo” sono documenti. 

Nel dettaglio si propongono i metadati relativi ai campioni di sedimento. 

Dati descrittivi del campione: 

  • Campione  id TOV 01-1/V
  • Strumento di prelievo Carotatore a pistone e a gravità
  • Stazione di campionamento Lago di Tovel
  • Latitudine N 46 °15′40″
  • Longitudine E 10°49′40″
  • Profondità 38m
  • Data 14/11/2001
  • Id Progetto Studio sul mancato arrossamento (SALTO)
  • Ricercatori A. Lami; P. Guilizzoni
  • Bibliografia Vol._LagoTovel_010.pdf (muse.it)
  • Fotografie del Lago di Tovel 02 – Lago di Tovel – Wikipedia

Dati inerenti alla gestione delle collezioni:

  • Collezione ID 1. Sedimenti
  • Serie ID Laghi del Trentino
  • Collocazione nella stanza FF_scaffale_A_scaffale_1_ripiano_b
  • Data della Collezione 1991-2000
  • Istituto di conservazione CNR_IRSA_(VB)
  • Mezzo di conservazione Frigorifero/Congelatore

Allo stesso modo, ogni campione dovrebbe avere un’etichetta con queste informazioni minime:
CAMPIONE ID, DATA, COLLEZIONE ID, STAZIONE DI CAMPIONAMENTO

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