Il mancato arrossamento del lago di Tovel è stato oggetto di un progetto multidisciplinare denominato SALTO. La foto mostra la copertina del volume speciale pubblicato a conclusione delle ricerche, pianificate e svolte da un team di ricercatori italiani e stranieri.
Studio sul mancato arrossamento del lago di Tovel (SALTO)
Progetto SALTO: elenco dei Work Packages
WP1.
Il paesaggio antropizzato della Val di Tovel: storia dell’uso del suolo e dinamismi recenti delle coperture vegetali
WP2.
Paleolimnologia: evoluzione a lungo termine del lago
WP3.
Caratterizzazione dell’ambiente lacustre con particolare riferimento alle interazioni tra «Glenodinium sanguineum», comunità biologiche fattori ambientali
WP4.
Geologia, idrologia, idrodinamica e meteorologia del lago e del suo bacino
WP5.
Tassonomia e fisiologia del «Glenodinium sanguineum» in vitro
WP6.
Ecofisiologia di Glenodinium sanguineum «in situ» mediante mesocosmi (enclosures)
Il progetto era articolato in sei diversi work-package, dedicati all’analisi di differenti aspetti, relativi al lago e al territorio ad esso circostante.
Progetto SALTO (2001-2006)
WP2. Analisi paleolimnologiche
CNR-IRSA già CNR-ISE, Verbania Pallanza
Ricercatori: A. Lami, P. Guilizzoni, A. Marchetto, M. Manca
Collaboratori: L. Rolih, P. Comoli, J. Massaferro, S. Musazzi, M. Armiraglio
Il WP2 del progetto SALTO ha riguardato le indagini paleolimnologiche e sono state condotte dai ricercatori del gruppo paleo dell’Istituto di Pallanza, oggi parte del CNR Istituto di Ricerca sulle Acque, allora sede dell’Istituto per lo studio degli Ecosistemi, CNR ISE. Le ricerche miravano alla ricostruzione dell’evoluzione del lago nel corso degli ultimi quattro secoli.
La fioritura algale del passato
Il lago di Tovel per anni è stato conosciuto come «lago rosso» a causa della spettacolare fioritura estiva di una alga microscopica, il Glenodinium sanguineum, che ne colorava le acque di rosso. Negli anni ‘30 e ‘40 del secolo scorso Baldi individuava due ceppi diversi di quest’alga, denominandoli, in base al colore dei loro pigmenti, «serie rossa» e «serie verde». Dal 1964 il fenomeno dell’arrossamento è venuto meno e lo studio del 2000-2004 ha cercato di spiegarne le ragioni.
Il lago Tovel è inserito nella «marocca di Tovel», cioè nei depositi originatisi da frane di grandi dimensioni e costituiti da blocchi accatastati disordinatamente, con la stessa composizione calcarea e dolomitica delle pareti circostanti. Indicati in figura sono anche l’emissario attuale e quello esistente prima della frana del 1597-1598.
(Ferretti e Borsato, 2004)
…scomparsa dell’arrossamento nel 1964. Perchè?
Grazie al Progetto SALTO oggi si sa che i due «ceppi di Glenodinium sanguineum, sono di fatto due specie diverse, vale a dire: Tovellia sp. inedit. e Baldinia gen. inedit., simili per forma e dimensioni ma molto diverse per il colore. L’alga responsabile del fenomeno è Tovellia sanguinea. (Flaim et al. 2004). link:
Volume Lago di Tovel – Cap. 6 – pdf
Il progetto multidisciplinare ha inoltre portato alla conoscenza di tre nuove specie algali e ha ritenuto di assegnare al cambiamento nello sfruttamento del territorio circostante il lago e quindi alle modificazioni dell’apporto di nutrienti provenienti dalle malghe, la causa principale della scomparsa delle fioriture algali (Borghi et al. 2004). Si è visto inoltre come lo sviluppo della fioritura responsabile della colorazione rossa delle acque del lago necessiti di condizioni idrologiche calme, estati poco piovose e la presenza nell’acqua di sufficienti nutrienti (in particolare N, P) (Borghi et al. 2004).
L’immagine mostra le foto di alcune carote di sedimento prelevate con carotatore a gravità nel bacino principale del lago.
TOVEL 2001/5 – Geochimica
Qui vengono mostrati i profili verticali di alcuni parametri chimici: dry weight (peso secco; p.s.) percento peso umido; LOI (sostanza organica, percento del p.s.); CO3 (Carbonati, % p.s.); C tot (Carbonio totale, % p.s.); N (azoto totale, % p.s.). In evidenza i picchi con i maggiori apporti di sostanze alloctone organiche (C:N).
TOVEL 2001/5 – Pigmenti sedimentari
L’alga che produce il caratteristico carotenoide rosso, denominato astaxantina, è tuttora presente nel lago e, come studi su carote di sedimento hanno dimostrato, era presente fin dal lontano 16° secolo. Da notare come il lago al di sotto dei 20 metri fosse anossico anche nel passato (v. profilo del pigmento okenone presente in alcuni batteri anaerobi). Anche le radiazioni ultraviolette (UVR), inferite mediante il pigmento scytonemina, mostrano variazioni importanti nel corso degli ultimi 4 secoli. Altri carotenoidi analizzati e riportati nella figura ci indicano l’evoluzione delle alghe che li hanno prodotti.
TOVEL 2001/5 – Indice cisti: diatomee
Questa rappresentazione grafica mostra il rapporto tra cisti di Crisoficee e frustuli di diatomee (si tratta di due gruppi algali). Molto chiaro è il cambiamento a livello dei due gruppi a partire dai 38 cm della carota.
Modificazioni importanti hanno interessato la comunità a Cladoceri del lago, come si vede dalla ricostruzione ottenuta a partire dai resti fossili conservati nella carota di sedimento 2001/5. Le tonalità di blu indicano le specie zooplanctoniche di acque libere.